Beschreibung
The volumes published in the series Beiträge zur Altertumskunde comprise monographs, collective volumes, editions, translations and commentaries on various topics from the fields of Greek and Latin Philology, Ancient History, Archeology, Ancient Philosophy as well as Classical Reception Studies. The series thus offers indispensable research tools for a wide range of disciplines related to Ancient Studies.
Autorenportrait
La tradizione testuale dei Discorsi sacri, una delle opere più importanti di Elio Aristide e forse la più letta, non è mai stata oggetto di indagini sistematiche. Scopo del libro è colmare tale lacuna attraverso un approccio nel quale il metodo filologico in genere, e stemmatico in particolare, sia sostenuto grazie allapporto della paleografia, della codicologia e della storia del libro e della tradizione classica. Per raggiungere lobiettivo prefissato, i manoscritti che tramandano lo scritto aristideo sono stati non solo collazionati integralmente, ma anche riesaminati per raffinarne datazione e, laddove possibile, localizzazione. Grazie ai dati di collazione e allosservazione linguistica, si dimostra che la tradizione dei Discorsi sacri è riconducibile a un archetipo; tuttavia, i singoli libri dellopera non furono tramandati nello stesso modo: se la trasmissione dei primi due è bipartita, monopartita è quella del resto dellopera. Gli stemmata codicum ricavati sono messi in relazione con aspetti paleografici e codicologici dei manoscritti in modo tale da essere storicizzati e disegnare, così, una mappa della circolazione dei Discorsi sacri, definendo gli ambienti dove furono letti e le modalità con cui furono copiati. Chiude la ricerca una trattazione sulle edizioni a stampa, anchesse integralmente collazionate, per individuare i codici che ne costituirono il fondamento e insieme per fornire una panoramica sulla circolazione dei Discorsi sacri in età moderna e contemporanea. Pur nel suo taglio specialistico, questo libro, grazie alla varietà dei temi trattati e delle discipline coinvolte, si rivolge non solo agli studiosi di critica testuale, paleografia e codicologia, ma anche agli storici della cultura e, più in generale, a chi nutra interesse per la retorica di età imperiale e la Seconda sofistica.